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TOD’S E DEREK LAM: LUSSO RAFFINATO PER POCHI FORTUNATI

Il lusso contemporaneo ha un nuovo protagonista: lo statunitense di orgini cinesi Derek Lam firma infatti la nuova la nuova linea di abbigliamento di Tod’s . Capi per lui e per lei distribuiti esclusivamente in quindici boutique della griffe ad indicare la strategia della maison che mira verso un posizionamento della propria collezione ad altissimo livello.

Il gruppo Della Valle ha infatti affidato a Derek Lane la direzione creativa di Tod’s con il compito di portare avanti il progetto cult di abbigliamento e lo sviluppo di una nuova linea di borse e scarpe ispirate alle tendenze del momento. Il fashion designer, ha iniziato a collaborare con il gruppo marchigiano, realizzando alcuni capi esclusivi di abbigliamento, già nell’ottobre 2005. Lane ha avuto questo importante incarico perché ha dimostrato di sapersi allineare alla filosofia del marchio Tod’s: un’interpretazione estremamente femminile dell’alta moda che coniuga il lusso, inteso nel senso moderno del termine, con un’altissima qualità della lavorazione artigianale e cura dei particolari.

Derek Lam, che durante la sua infanzia passava ore nell’atelier dei nonni, in compagnia delle donne che tagliavano, cucivano, ricamavano per poi confezionare abiti, inizia la sua carriera nel mondo della moda dopo essersi diplomato alla Parson’s School of Design nel 1990. Il suo talento colpisce Michael Kors che lo ingaggia come designer per la Michael Kors Collection. Dopo 4 anni, Derek Lam si sposta ad Hong Kong per lavorare in una delle più importanti direct retail-brand in Asia. Ritorna poi a New York per occupare la funzione di Vice President of Design per la linea Kors di Michael Kors. Ma il successo professionale dà voglia a Derek Lam di lanciare la sua prima visione dello stile e della moda. Ed è cosi che con il suo partner Jan-Hendrik Schlottemann, crea la Derek Lam Company. La prima collezione Derek Lam presentata nel 2003 per la primavera 2004 conosce un ottimo risultato; le riviste di moda e i maggiori retailers si interessano a lui. La collezione viene pubblicata su Vogue, Harper’s Bazar, Elle, Women’s Wear Daily, e venduta da Barney’s Neiman Marcus, Nordstrom, and Bergdorf Goodman. Nel 2005, vince il CFDA (Council of Fashion Designers of America) con il premio Swarovski’s Perry Ellis Award che riconosce i nuovi talenti emergenti nel mondo del clothing design. Per Derek Lam è una vera e propria consacrazione.

Derek Lam ha disegnato per Tod’s anche una linea di capi da viaggio chiamata “capsule-collection” che riflette lo stile minimalista e upper class della casa di moda italiana. La collezione comprende capi essenziali e dall’eleganza austera come: polo in cotone piquè o cachemire, una gonna con inserti di pelle scamosciata, una giacca impermeabile e un trench beige. Lo stilista ha dichiarato di aver trovato l’ispirazione in una foto del Marlin, la barca nido d’amore di Jaqueline e John Kennedy, ora di proprietà di Diego Della Valle.

Lo stilista definisce il suo stile modesto e sensuale con un’enfasi di femminilità: i suoi vestiti permettono alle donne di sentirsi raffinate, interessanti e perfettamente a proprio agio nel proprio corpo.

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I PROFUMI E LE TRE REGOLE D’ORO

Oggi i profumi nascono legati agli stilisti. Le case di profumi, infatti, lavorano quasi esclusivamente per gli stilisti e non creano quasi più profumi in proprio. Le fragranze diventano un modo per diffondere una marca che altrimenti sarebbe economicamente inaccessibile al grande pubblico. Le grandi maison di moda attraverso la vendita dei profumi polarizzano il proprio marchio verso strati sociali altrimenti inavvicinabili: chi non si può permettere vestiti di alta moda si compra il profumo dello stilista per partecipare in qualche modo al grande sogno. Da qui il motivo dell’enorme produzione di profumi. Ogni anno vengono prodotti nel mondo più di 200 nuovi profumi, dei quali solo 10 sopravvivono per tutti i 12 mesi. Ma come si inventa il nome di un profumo? Generalmente il primo profumo di uno stilista ne porta il nome. Quando le fragranze di una casa di moda aumentano, nasce l’esigenza di inventarsi dei nomi nuovi. Nomi generalmente di fantasia. Armani da Acqua di Giò è passato a Mania e poi a Code. La produzione di un profumo può anche essere l’occasione per un casa di moda di rilanciarsi. La Salvatore Ferragamo per rilanciare il marchio presso un pubblico più giovane ha creato il profumo “Incanto”, un nome che ben si sposa con la capacità di Ferragamo di creare sogni che si concretizzano in oggetti bellissimi.

E’ comunque importante non scegliere un profumo solo per il nome. Per acquistare il profumo più adatto al proprio corpo è bene seguire tre semplici regole:

  1. Per prima cosa è necessario odorare la boccetta o il campione. Senza fretta, concentrandosi su tutto quanto la boccetta può evocare. L’olfatto è diecimila volte più sviluppato del gusto e lavora con la parte del cervello che gestisce le emozioni e il piacere. Ogni persona in base alle proprie esperienze e memorie recepisce gli aromi in modo differente.
  2. Provare qualche goccia di profumo sui polsi, sul collo o sull’incavo delle braccia, le parti del corpo con la temperatura più alta, e prendere del tempo: i profumi cambiano a contatto della pelle perché si mescolano alle altre componenti.
  3. Non scegliere mai un profumo del quale non si è sicuri. E’ preferibile non acquistare immediatamente un profumo ma rimandare l’acquisto di qualche giorno. Se trascorsi due o tre giorni l’essenza da ancora sensazioni piacevoli, allora è possibile acquistarla in tutta tranquillità.

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