LA MODA RISCOPRE IL POWER DRESSING

Dopo oltre un ventennio la moda riscopre il power dressing. Il power dressing, reso celebre da Melanie Griffith e di Sigourney Weaver in ‘Una donna in carriera’, è oggi reinterpretato dalla moda. Le donne per farsi prendere sul serio sono costrette ad indossare completi di taglio maschile, perché maschile è la rappresentazione consolidata del potere. Poiché la prima impressione su una persona si forma in soli 7 secondi, l’abbigliamento offre importanti informazioni sulla personalità di un individuo indicando cosa può offrire e dove può arrivare. Mai come nel contesto lavorativo l’aspetto rappresenta un importante “biglietto da visita” e una donna capo senza giacca è certamente poco carismatica. Oggi però le donne sono alla ricerca di una mediazione tra femminilità e carriera.

“Il power dressing è l’unico stile capace di far sembrare le donne al tempo stesso femminili e di potere”, sostiene Stefano Pilati, direttore creativo di Yves Saint Laurent, la casa di moda che per l’autunno-inverno ha forse più di tutte tratto ispirazione dagli anni Ottanta: blazer, tagli maschili, nero-autorità a volontà. Anche per Frida Giannini, la stilista di Gucci, “non c’è niente di più sexy di una donna in tailleur pantalone, con un aggressivo paio di scarpe ai piedi” Così la moda propone giacche abbottonate, cardigan che si allungano fino al ginocchio, cappottoni squadrati, accenni militareschi, calze di lana, tessuti che azzerano la leggerezza, puntano dritto alle trame grosse, alle stoffe pesanti e a un’eleganza più formale: dai soprabiti di Chloé ai cappotti con le spalle pronunciate di 6267, dai rigidi tailleur con pantaloni di taglio maschile di Givenchy al doppiopetto stretto da bottoni simili a distintivi militari di Balenciaga., alle borse a mano, sempre più grandi e appesantite da borchie metalliche.

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